Questo sito è dedicato alla mia passione per la letteratura americana contemporanea.
La lettera "k" nel titolo non ha nessuna connotazione negativa: è il solo dominio che ho trovato libero! :-)
indice alfabetico degli autori

A B C D
E F G H
I J K L
M N O P
Q R S T
U V W X
Y Z Home

no spoiler
NO SPOILERS:
Le recensioni su questo sito NON rivelano la trama dei libri recensiti
Il curatore di questo sito non ha nessuna qualifica o titolo in campo letterario. Le recensioni pubblicate vanno pertanto intese come semplici opinioni personali.


Chris Fuhrman

Chris Fuhrman Savannah, Georgia (USA)
1 gennaio 1960

Savannah, Georgia (USA)
1 maggio 1991




I libri che ho letto:

Vite pericolose di bravi ragazzi
(Dangerous lives of altar boys - 1994)
Non so bene per quale motivo le storie legate all'infanzia ed alla adolescenza risultino tanto affascinanti, almeno per me. Forse perchè, come scrive efficacemente l'autore di questo libro, "ogni adulto è l'opera di un bambino" e, per quanto si cresca e si invecchi, il bambino che è in noi non ci abbandona mai. Cosa ancor più vera, tristemente, per lo stesso Chris Fuhrman, scomparso a soli 31 anni.
"Vite pericolose di bravi ragazzi" è la storia di un gruppo di tredicenni che attraversa tale tumultuosa età nella Georgia degli anni '70, tra le regole di una scuola cattolica e le tante pulsioni di ribellione proprie della adolescenza. Una storia cruda e poetica, come solo le vicende legate alla formazione possono essere.
Col candore tipico di quella età, il romanzo tocca temi altrimenti spinosi, come l'intolleranza razziale, l'alcolismo o la stessa religione, riuscendo a stupire il lettore per la leggiadrìa con cui vi si destreggia, grazie anche alla narrazione in prima persona del giovane protagonista. Piccole e grandi tragedie si confondono nella coscienza ancora embrionale dei personaggi, regalando al lettore una esperienza evocativa e, a tratti, commovente.
Non esito a consigliare la lettura di questo libro a tutti quegli adulti che non hanno mai smesso di pensare, con nostalgia, al proprio io fanciullo, con cui convivono ogni giorno. Mi piace pensare che possa essere un tributo alla memoria di un ragazzo che non ha avuto la possibilità di crescere poi molto.


© 2019 Paolo Tortora - amerikana.it - vietata la riproduzione senza consenso
Tutti i diritti sui titoli e le opere citate appartengono ai rispettivi autori