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La lettera "k" nel titolo non ha nessuna connotazione negativa: è il solo dominio che ho trovato libero! :-)
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John Irving

John Irving Exeter, New Hampshire (USA)
2 marzo 1942





I libri che ho letto:

Ultima notte a Twisted River
(Last Night in Twisted River - 2009)
Non avevo mai letto nulla di John Irving prima di cimentarmi con questo "Ultima notte a Twisted River" che si è rivelato per me una piacevole, anche se tardiva, scoperta. Si tratta di un romanzo lungo (oltre 600 pagine) ed appassionante la cui trama si dipana per un lasso di tempo di ben cinquant'anni e possiede per questo il respiro ed il fascino di una saga quasi epica.
Lo stile di Irving mi è parso intimo ed evocativo e la scrittura procede scorrevole nonostante il ritmo non sia particolarmente agile. Ho trovato la trama originale e ricca di svolte inaspettate ma sempre coerente e sufficientemente realistica.
Se c'è un appunto che posso permettermi di rivolgere all'autore è forse l'eccessivo uso dei salti lungo diverse linee temporali. So bene che molti dei romanzi migliori non hanno uno sviluppo lineare (inteso in senso cronologico) degli eventi ma c'è una parte centrale del romanzo in cui l'autore salta da una linea temporale ad un'altra addirittura più volte nella stessa pagina (e nello stesso capoverso), il che rende ostica la comprensione della trama anche al lettore più concentrato.
Detto ciò considero comunque "Ultima notte a Twisted River" una lettura consigliabile a tutti gli amanti della buona narrativa e, da parte mia, mi ripropongo senza meno di leggere gli altri romanzi di John Irving.



Vedova per un anno
(A Widow for One Year - 1998)
Detesto dovermi ricredere su un autore che avevo apprezzato ma questo "Vedova per un anno" non mi è proprio piaciuto, per più di un motivo. La trama, che si dipana lungo l'arco di quasi quarant'anni, è decisamente inverosimile oltre che artificiosamente prolissa. Senza voler poi dare inopportuni giudizi morali ho trovato altresì difficile immedesimarmi con personaggi dai comportamenti per me non condivisibili o perfino incomprensibili. Alcuni aspetti della vicenda narrata sfiorano, a mio avviso, addirittura il ridicolo.
Praticamente tutti i personaggi della storia sono (o diventano, ad un certo punto) scrittori, e quelli che non lo sono, guarda caso, si rivelano lettori appassionati dei primi. In una visione un pò infantile del mondo letterario come di un jetset da rockstar, gli scrittori appaiono come divi talmente noti da essere riconosciuti dai propri fans anche al di là dell'oceano.
Una autoreferenzialità a tratti fastidiosa, come quando l'autore previene le critiche al proprio lavoro lasciando rispondere uno dei protagonisti (ovviamente scrittore) a chi lo accusa di scrivere trame "bizarre" e poco credibili, in un corto circuito che sarebbe quasi comico se fosse involontario.
Tra i motivi di cui parlavo all'inizio, anche una certa volgarità gratuita ed ostentata in numerosi passaggi, unita ad un indugiare apparentemente morboso sugli aspetti sessuali della lunghissima vicenda narrata, che personalmente non gradisco.
Ho faticosamente ultimato la lettura di questo romanzo di Irving quasi per puntiglio, ma davvero non posso consigliare "Vedova per un anno" a nessun lettore perchè non mi ha lasciato null'altro che il fastidio per le tante ore perse.

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