Questo sito è dedicato alla mia passione per la letteratura americana contemporanea.
La lettera "k" nel titolo non ha nessuna connotazione negativa: è il solo dominio che ho trovato libero! :-)
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Il curatore di questo sito non ha nessuna qualifica o titolo in campo letterario. Le recensioni pubblicate vanno pertanto intese come semplici opinioni personali.


John O'Hara

John O'Hara Pottsville, Pennsylvania (USA)
31 gennaio 1905

Princeton, New Jersey (USA)
11 aprile 1970




I libri che ho letto:

Appuntamento a Samarra
(Appointment in Samarra - 1934)
Scrivo queste poche righe con un certo timore reverenziale perchè "Appuntamento a Samarra" è considerato uno dei lavori più importanti della produzione letteraria americana del ventesimo secolo, e ne approfitto per ricordare che su questo sito ci sono soltanto le modeste considerazioni di un comune lettore. Ho fatto questa premessa perchè a me il romanzo non è piaciuto particolarmente e non sono riuscito ad appassionarmi alla sua lettura, se non nella parte più leggera della sua trama, quella in cui l'autore descrive piuttosto efficacemente lo stato di alterazione alcolica del protagonista durante una serata danzante.
"Appuntamento a Samarra" è ambientato nella provincia americana degli anni '30, nel mondo dorato e apparentemente ricco di opportunità dell'alta società, dove "arrivare" è un imperativo che può divenire una condanna. Il libro evidenzia la natura effimera del successo, della agiatezza e della popolarità nella società capitalistica per eccellenza, in un periodo ricco di contraddizioni come quella costituita dalle leggi proibizionistiche.



Venere in visone
(BUtterfield 8 - 1935)
Nella New York degli anni '30, tra i bar clandestini e i malcelati effetti della grande depressione, gli esponenti della media borghesia metropolitana conducono le proprie esistenze tra evidenti contraddizioni e sfacciata ipocrisia. Laddove gli ubriachi in strada vengono stigmatizzati come rifiuti della società, dentro ogni appartamento signorile, al calar della sera, si stappano le bottiglie e si riempiono i bicchieri. Mariti e padri di famiglia che al mattino si recano in abiti impeccabili, con tanto di cappello (quasi "d'ordinanza" all'epoca), si abbandonano a relazioni extraconiugali con donne che hanno l'età delle loro figlie. Nelle feste e nei party improvvisati in case con portiere in livrea e inserviente in divisa addetto all'ascensore avvengono atti osceni che tutti poi fingono di dimenticare.
In ogni epoca la gioventù crede di aver inventato lo "sballo", la lussuria, e la ribellione alle regole della morale, ma libri come "Venere in visone" ci ricordano che certe pulsioni sono sempre state presenti nell'uomo e che soltanto il modo in cui la storia omette i particolari sconvenienti ci fa credere che i tempi andati fossero più castigati.
Sebbene abbia trovato interessante questo romanzo per lo spaccato inclemente della società americana dell'epoca che offre al lettore, devo confessare che la narrazione può risultare noiosa e non è indicato per chi cerca solo svago nella lettura.

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