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Richard Price

Richard Price New York, New York (USA)
12 ottobre 1949





I libri che ho letto:

La vita facile
(Lush Life - 2008)
Bello, bello, bello! Erano anni che non leggevo un romanzo tanto intenso e coinvolgente, soprattutto tra quelli che vengono classificati nel genere "thriller", anche se definire semplicemente un "thriller" questo "La vita facile" è molto riduttivo.
Forse la lettura non è proprio scorrevole, a causa di periodi lunghi e dalla costruzione poco canonica, ma il modo in cui Price riesce a rendere "vivi" situazioni e stati d'animo è eccezionale. I dialoghi serrati e incredibilmemte realistici (perdonate l'ossimoro) danno al lettore l'impressione di star assistendo ad un film (ma, attenzione, un BUON film!).
La caratterizzazione dei personaggi principali è quasi maniacale e i rispettivi momenti di introspezione hanno ciascuno un proprio linguaggio e un proprio ritmo. Nonostante l'azione sia molto poca il lettore viene catturato dal desiderio di vedere come si evolvono le situazioni dei personaggi e le trame che ne portano i destini ad incrociarsi.
"La vita facile" è anche un evidente atto d'amore nei confronti della città di New York, mai così viva, così pulsante e così attuale, con le trasformazioni operate dal nuovo millennio e l'ombra dell'assenza delle Torri Gemelle, con le sue contraddizioni uniche ed il suo fascino irraggiungibile.
Un romanzo da leggere tutto d'un fiato, nonostante le sue oltre 500 pagine, ma a cui dedicare la necessaria attenzione, perchè si tratta di un autentico capolavoro.



Clockers - I portatori dell'estasi
(Clockers - 1992)
Dopo aver tanto apprezzato il primo romanzo che lessi di Price, è stato inevitabile per me cercare di mettere le mani anche su questo "Clockers - I portatori dell'estasi", più difficile da reperire, perchè di pubblicazione antecendente rispetto a "La vita facile", e ancora non ristampato, a quanto mi risulta.
Dopo un inizio un po' lento, in cui il lettore è chiamato a prendere le misure ai protagonisti, Price ci coinvolge nelle atmosfere desolanti e rassegnate dei caseggiati popolari abitati dai neri in una località fittizia ma realistica del New Jersey, a ridosso della metropoli di New York. Lo spaccio qui è una attività ininterrotta, con cui le forze dell'ordine devono in qualche modo convivere, preferendo arginare i reati più gravi e violenti.
In un simile contesto anche i valori personali sono completamente distorti e le prospettive di tirarsi fuori dal ghetto sono necessariamente legate al successo di imprese criminose, senza però mai violare un codice grottesco, fatto di regole non scritte ma note a tutti. Ma più che la disperazione che un simile inferno potrebbe indurre, nel romanzo di Price si respira invece la dura inevitabilità di una vita cui nessuno può sottrarsi a Dempsey, e lascia nel lettore una sensazione di meschino sollievo per non esser costretto a scoprire i limiti della propria morale, come avviene ai protagonisti di "Clockers".

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