Medford, Massachussets (USA)
10 aprile 1941

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"Hotel Honolulu" è uno di quei romanzi che sfuggono alle classificazioni in generi, per regalare al lettore il piacere semplice di una narrazione brillante e coinvolgente. Il protagonista, che narra in prima persona, è uno scrittore che ha deciso di smettere di scrivere per dedicarsi alla gestione di un albergo economico alle Hawaii. Ma è proprio l'occhio dello scrittore a rendere interessanti e pregne di significati le tante storie che si svolgono sotto gli occhi di un direttore d'albergo, o quelle che giungono al suo orecchio.
Il romanzo è suddiviso in tanti brevi capitoli che ne rendono la lettura ancora più agevole. I tanti personaggi che si avvicendano sulle pagine del libro sono spesso caratteristici ai limiti del grottesco, ma proprio per questo credibili come solo le storie vere possono essere. Sullo sfondo, la cultura dei nativi delle isole del pacifico rende ancor più interessante la lettura di un romanzo comunque piacevole e stimolante.
Credo che "Hotel Honolulu" sia un romanzo da assaporare lentamente, gustandone ogni pagina. Tra le tante fugaci occhiate su vite così differenti tra loro, troverete senz'altro risonanze con situazioni della vostra esperienza personale, come è capitato a me. E, in ogni caso, ritengo che questo libro offra un'ottimo intrattenimento di qualità.