Modesto, California (USA)
8 ottobre 1938

---

Pur conoscendo di fama Sonny Barger come uno dei membri fondatori degli Hells Angels, il club motociclistico più noto al mondo, non avevo ancora letto nessuno dei suoi romanzi ed ho colmato questa lacuna acquistando "Morto in 5 battiti".
Come è facile intuire si tratta di un romanzo thriller ambientato nel mondo dei bikers che Barger conosce forse più di chiunque altro. Allo stesso modo non è difficile immaginare che l'autore volesse mettere in risalto gli aspetti più romantici e onorevoli dell'essere un biker, sebbene non nasconda affatto i tanti traffici criminali cui spesso le gang di motociclisti sono dediti.
L'impressione che ne ho ricavato però è che Barger non sia pienamente riuscito a dipingere un ritratto in qualche modo lusinghiero dei membri delle gang motociclistiche. E' vero, nel libro i bikers sono disposti a morire per un compagno di "colori" o per il prestigio stesso del proprio club, ma ciò che sembra difettare, almeno ai protagonisti di "Morto in 5 battiti", sono le capacità investigative necessarie a identificare i colpevoli di un affronto. Così al lettore sembra solo (almeno per me è stato così) che il tutto si risolva in tanta violenza insensata rivolta, praticamente, contro chiunque si trovi "a tiro".
La trama è un pò debole e alcune situazioni in essa narrate appaiono parecchio inverosimili. Gli stessi personaggi non sembrano sempre coerenti con loro stessi.
Però non me la sento di bocciare questo romanzo, se non altro per la autorevolezza in materia dell'autore: possiamo infatti immaginare che Barger abbia "infilato" molti aneddoti della sua vita reale di biker all'interno di questo e dei suoi altri libri e ciò ne accresce indiscutibilmnte il fascino.