Allentown, Pennsylvania (USA)
2 ottobre 1979

---

Ancora una volta mi trovo a compiacermi di una piacevole "scoperta", favorita da una promozione di Feltrinelli, che mi ha permesso di imbattermi in un autore per me sconosciuto, ma che ha saputo regalarmi una gratificante esperienza di lettura. Questo "Shotgun Lovesongs", di Nickolas Butler, appartiene al tipo di romanzi a me più cari, quelli che non possono essere catalogati sotto alcun genere. Si tratta di pura e semplcie "vita", e la vita, con le sue imprevedibili sfaccettature, non può essere archiviata sotto nassuna classificazione.
"Shotgun Lovesongs" narra una storia corale, caratterizzata da un punto di vista differente in ogni capitolo, di un gruppo di amici nati nello stesso angolo rurale di America, una piccola località del Wisconsin. Le sorti dei protagonisti non smettono di intrecciarsi in vari modi nemmeno quando le rispettive esperienze li portano ad allontanarsi per poi ricongiungersi, con l'alternanza di esaltazioni e dolori tipica della condizione umana.
Su tutto aleggia un senso d'appartenenza, non soltanto ad una terra natale che pure sembra avere ben poco da offrire, ma anche ad un nucleo di affetti che può essere a buon diritto definito "famiglia", anche in assenza di legami di sangue.
"Shotgun Lovesongs" è un libro sulla vita e sull'amicizia, anche se potrebbe sembrare una definizione riduttiva. Un libro che non esito a consigliare di leggere a chiunque ami essere trascinato sulle ali di una narrazione coinvogente e suggestiva.