Il curatore di questo sito non ha nessuna qualifica o titolo in campo letterario. Le recensioni pubblicate vanno pertanto intese come semplici opinioni personali.
Denver, Colorado (USA)
8 aprile 1909
Los Angeles, California (USA)
8 maggio 1983
I libri che ho letto:
Aspetta primavera, Bandini
(Wait Until Spring, Bandini - 1938)
Primo romanzo di John Fante ad essere pubblicato, questo "Aspetta primavera, Bandini" è il capitolo iniziale di una saga in quattro volumi (con i successivi "La strada per Los Angeles", "Chiedi alla polvere" e "Sogni di Bunker Hill") che si concentra sulla vita del protagonista Arturo Bandini, figlio di immigrati italiani trapiantati nel freddo Colorado.
Tra i rigori dell'inverno e la miseria che costringe la famiglia Bandini ad acquistare a credito anche il necessario per mangiare, il giovane protagonista ci viene mostrato nella esuberanza della sua adolescenza ed il libro, di scorrevole lettura, appare come un romanzo di formazione dall'impostazione piuttosto classica.
Evidenti i riferimenti autobiografici dato che lo stesso autore è nato in Colorado da genitori italiani provenienti dall'Abruzzo, come quelli del giovane Arturo Bandini.
Personalmente ho trovato "Aspetta primavera, Bandini" godibile ma non memorabile.
La strada per Los Angeles
(The Road to Los Angeles - 1936 - pubbl.1985)
*recensione non ancora pubblicata*
Chiedi alla polvere
(Ask the Dust - 1939)
*recensione non ancora pubblicata*
Sogni di Bunker Hill
(Dreams from Bunker Hill - 1982)
*recensione non ancora pubblicata*
A Ovest di Roma
(West of Rome - 1985)
Chi lo ha detto che un genitore debba necessariamente subordinare le proprie esigenze a quelle dei suoi figli e non possa sperare di liberarsi presto di loro per poter tornare a scrivere e a giocare a golf senza essere disturbato?
Se nel primo romanzo di Fante il giovane protagonista Bandini subisce le intemperanze di un padre burbero e scostante, questo "A ovest di Roma" sembra chiudere il cerchio perchè il suo protagonista cinquantenne Henry Molise, ancora una volta chiaramente autobiografico, cerca di riappropriarsi dei propri spazi, a discapito dei suoi quattro figli ormai grandi.
L'improvvisa comparsa di un enorme cane dalle curiose abitudini funge da elemento scatenante per un percorso di rivalutazione del passato, delle dinamiche familiari, delle colpe dei padri perpetrate di generazione in generazione, del legittimo anelito ad una produttiva solitudine che il protagonista sogna nella terra dei suoi antenati.
Tutto questo avviene nel primo, lungo, racconto del libro, intitolato "Il mio cane Stupido", che da solo vale l'acquisto del volume. Fante sfoggia una prosa magistrale, capace di catturare il lettore fin dalle prime righe, di farlo ridere e di farlo rattristare, riflettere ed emozionare.
Completa il libro un più breve racconto che ci riporta nel Colorado degli anni '20, già teatro delle vicende dei primi romanzi dell'autore.
Commovente e sorprendente, tenero e spietato allo stesso tempo, "A ovest di Roma" è il libro di Fante che più mi è piaciuto e non posso che consigliarlo a chiunque.