Scituate, Massachusetts (USA)
26 gennaio 1960

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Romanzo anomalo, non solo nel titolo, che, a detta dell'autore, si basa su storie vere e non fittizie, sebbene i nomi dei personaggi siano stati alterati.
"Un'altra notte di cazzate in questo schifo di città" sembra il tentativo personale dell'autore di dare un senso compiuto al suo difficile rapporto con il padre, praticamente un estraneo per gran parte della sua vita. Senza svelare nulla della trama (anche se in questo caso non si può parlare di una vera e propria trama lineare) posso dire che il libro di Nick Flynn ci ricorda come spesso, ad un certo punto della vita, i rapporti tra figli e genitori possano ribaltarsi e come siano questi ultimi ad avere bisogno dell'aiuto e della protezione che un tempo garantivano alla propria prole.
Attraverso una serie di aneddoti Flynn ripercorre parallelamente le vite sue e di suo padre, tentando di metterle in relazione, nonostante la distanza. Ambientato a Boston, il libro ci presenta anche uno spaccato di quella scomoda realtà che è costituita dalla presenza dei senza tetto nelle nostre opulenti città, oltre ad un ritratto, spesso divertente, della figura dell'artista inconcludente che continua a rimandare la creazione dell'opera che lo consegnerà, nella sua immaginazione, all'immortalità.
Un libro che ho trovato interessante, pur non considerandolo una lettura irrinunciabile.