Saint Mary's County, Maryland (USA)
27 maggio 1894

New York, New York (USA)
10 gennaio 1961

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Questo romanzo è uno dei lavori più noti di Dashiell Hammett, che viene considerato uno dei maestri del noir americano, genere meglio conosciuto con la definizione di "hard boiled".
"La chiave di vetro" presenta quindi tutti i tratti caratteristici del genere, da una trama intricata, ad un protagonista virile e carismatico, ad una pletora di personaggi principali e secondari che mettono a dura prova la memoria del lettore. La trama è forse un pò più matura della media dei romanzi hard-boiled e cerca di imbastire una credibile collusione fra politica e criminalità, sebbene nella consueta maniera un pò superficiale di un genere letterario votato alla azione ed ai colpi di scena.
La prosa di Hammett è asciutta, sintetica e tagliente: non una parola di troppo viene sprecata. Nonostante ciò le descrizioni di luoghi e personaggi appaiono estremamente efficaci oltre che pittoresche. Hammett riesce con poche rapide pennellate a evocare nel lettore l'immagine dell'ambiente in cui si svolge la narrazione e dei personaggi che in esso si muovono, e ovviamente si tratta di una immagine in bianco e nero.
Anche in questo caso, come per tutti i romanzi hard boiled già recensiti, devo avvertire che il genere si porta dietro quelli che possono essere considerati i suoi difetti caratteristici, ovvero dei personaggi tagliati con l'accetta e delle situazioni a volte poco credibili e un pò puerili. Inoltre, l'anzianità dell'opera potrebbe non accordarsi ai gusti dei lettori abituati a leggere romanzi ben più recenti.
Ritengo comunque che "La chiave di vetro", come il precedente "Il Falcone Maltese", sia un libro che non possa mancare dagli scaffali dei veri appassionati di letteratura americana perchè rappresenta, nel bene o nel male, una pietra miliare della narrativa popolare statunitense.

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*recensione non ancora pubblicata*