Everett, Pennsylvania (USA)
9 luglio 1945

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"Velocity" è un thriller abbastanza lungo e denso di eventi dal ritmo serrato ma che ricorda nella struttura i classici romanzi gialli. Forse è per questo motivo che non l'ho apprezzato particolarmente, in quanto non amo essere "condotto per mano" dall'autore alla scoperta del mistero che mi vuole rivelare. Non mi piace la sensazione che un romanzo sia scritto "per il lettore" e trovo i gialli un mero esercizio di logica, simile alle parole crociate.
Personalmente ritengo che un romanzo dovrebbe sempre essere frutto della espressione artistica dell'autore e che la storia narrata sia soltanto un mezzo, non un fine come avviene nei gialli, ed in molti "thriller" che si fregiano arbitrariamente di tale classificazione, come è il caso di questo libro di Dean Koontz.
"Velocity" è scorrevole (anche troppo) e lineare, ma la trama presenta a mio avviso dei passaggi semplicistici ed un pò inverosimili che mettono a dura prova la necessaria "sospensione dell'incredulità" del lettore. Una lettura assolutamente non impegnata, da ombrellone in spiaggia, ma nulla di più.