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Atlanta, Georgia (USA)
27 settembre 1975
I libri che ho letto:
Spero che servano birra all'inferno
(I Hope They Serve Beer in Hell - 2006)
L'aggettivo che mi viene in mente per descrivere questo libro è "insulso". Ci tengo a specificare che non ho nessuna preclusione di sorta verso la letteratura "dell'eccesso", e so apprezzare le storie di folle trasgressione solitamente legate al consumo di alcool o di altre sostanze psicotrope di cui la letteratura occidentale abbonda, ma questo libro, francamente, è inutile! Si tratta dello sgraziato delirio di onnipotenza di un individuo collocato molto in basso nella scala evolutiva che vive per saziare i propri appetiti (quello sessuale in primis, al quale l'autore sembra attribuire una importanza smodata). Dopo il sesso, il principale protagonista del libro è... il vomito! No, non parlo della mia reazione alla lettura, ma proprio di un tema ricorrente delle squallide vicende narrate nel libro. Ebbro di un incomprensibile orgoglio l'autore ribadisce più volte che le storie narrate sono realmente accadute, forse pensando che il lettore possa ritenerle troppo "epiche" per esserlo, ma non si rende conto che leggendo il libro viene da sperare per lui che non lo siano. Non basta nemmeno una ostentata (e forzata) scorrettezza politica del linguaggio di Tucker Max a rendere divertente il racconto delle vicende, nè è ravvisabile qualsivoglia parvenza di "stile" nella scrittura. Da operatore del web non posso che fare i complimenti all'autore per essere un blogger che "ce l'ha fatta", ma purtroppo non riesco a consigliare a nessuno la lettura di "Spero che servano birra all'inferno".
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