Il curatore di questo sito non ha nessuna qualifica o titolo in campo letterario. Le recensioni pubblicate vanno pertanto intese come semplici opinioni personali.
Wyandotte, Michigan (USA)
11 dicembre 1939
I libri che ho letto:
Sporting Club
(The Sporting Club - 1968)
Mi è difficile esprimere una opinione univoca su questo "Sporting Club" di Thomas McGuane. Ho apprezzato particolarmente l'originalità dell'autore che si esprime attraverso una trama bizzarra resa credibile da una prosa coinvolgente e da dialoghi assolutamente non scontati ma ho trovato meno digeribile il crescendo di surrealismo che conduce ad un finale talmente caotico e strampalato da sembrare quasi scritto sotto l'effetto di qualche sostanza.
McGuane scrive divinamente e non si può non restare affascinati dal personaggio di Stanton perchè tutti nella propria vita hanno avuto a che fare con una qualche figura tumultuosamente egocentrica che ha una influenza decisamente pessima su di noi ma che ci si ritrova spesso a seguire quasi incantati dal suo carisma.
L'utilizzo discreto dei flashback e degli incisi si integra sapientemente con una narrazione scorrevole arricchita da dialoghi frizzanti e descrizioni evocative e mai noiose. Poi, ci sono le ultime trenta pagine, che sembrano quasi uno scherzo giocato al lettore che si è lasciato condurre docilmente fino a quel punto solo per venire schiaffeggiato goliardicamente dall'autore.
Solo un cielo blu
(Nothing but Blue Skies - 1992)
*recensione non ancora pubblicata*
Correndo sul filo
(Driving on the Rim - 2010)
Ho acquistato "Correndo sul filo" di Thomas McGuane con un pizzico di timore: dopo aver apprezzato "Solo un cielo blu", infatti, ero rimasto decisamente perplesso dalla lettura di "Sporting Club". Animato dunque dal semplicistico intento di scoprire quale fosse il "vero" McGuane mi sono definitivamente innamorato della prosa di uno scrittore che ormai devo annoverare tra i miei favoriti.
"Correndo sul filo" è una storia intensa, per quanto ordinaria e addirittura banale in alcuni suoi sviluppi, il cui ritmo appare spesso lento, per poi subire improvvise accelerazioni, rispettando quelli che sono i tempi naturali della vita reale, in cui i colpi di scena si verificano senza preavviso e spesso in una assordante assenza di clamore, inspiegabile agli occhi di chi subisce trasformazioni significative, anche permanenti.
Trovo che l'autore riesca in modo encomiabile a favorire l'immedesimazione tra il lettore ed il protagonista della storia: impossibile non provare empatia per una figura come quella del Dottor Pickett, con tutte le sue eccentricità, e nonostante la distanza effettiva che si possa avere dal suo mondo, quello della pratica medica in una piccola comunità nello stato del Montana. L'autore non ci risparmia nulla dei pensieri di tale personaggio, nemmeno i voli pindarici più stravaganti o le involontarie meschinità che ciascuno sperimenta nella intimità della propria coscienza.
Riprendendo quello che è un giudizio banale e spesso abusato in tema di libri, ovvero la sentenza "fa riflettere", devo confessare che la lettura di "Correndo sul filo" mi ha regalato molteplici momenti di introspezione in cui mi ha indotto a rivalutare eventi o situazioni della mia personale storia, e questa è una qualità che solo i grandi libri possiedono, sebbene non oggettiva.
Per tutti i motivi suddetti non posso fare a meno di considerare questo libro di Thomas McGuane un autentico capolavoro di cui consiglio la lettura a tutti, benchè si debba tenere presente che la sua prosa è piuttosto raffinata e potrebbe risultare ostica a chi è avvezzo a letture più leggere.
Il grande silenzio
(The Longest Silence - 1999)
Pur sapendo che "Il grande silenzio" fosse un libro sulla pesca, materia di cui sono totalmente all'oscuro e disinteressato, ho voluto acquistarlo ugualmente per la fiducia che riponevo nell'autore Thomas McGuane. Sebbene io debba confessare di aver fatto un pò fatica a seguire i passaggi più tecnici, la lettura mi ha confermato quanto poco contino il genere e l'argomento di un libro se l'autore è capace di una prosa coinvolgente.
"Il grande silenzio" è il racconto di tanti aneddoti legati alle numerose esperienze di pesca cui McGuane si è dedicato con trasporto durante la sua vita, impreziosito dalle suggestive descrizioni di luoghi esotici ed incontaminati e dalle inevitabili meditazioni che una attività come la pesca favorisce.
Non credo che "Il grande silenzio" sia tra le opere migliori di McGuane e non nego di essermi un pò annoiato a leggere nomi e caratteristiche di "mosche" ed altre attrezzature per la pesca ma, personalmente, non mi sono pentito dell'acquisto. Tenete però presente il mio apprezzamento particolare nei confronti dell'autore (comunque considerato uno dei grandi della narrativa americana contemporanea). Non me la sento, pertanto, di consigliarvi questo libro, a meno che non siate interessati alla pesca o estimatori di Thomas McGuane.
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