Il curatore di questo sito non ha nessuna qualifica o titolo in campo letterario. Le recensioni pubblicate vanno pertanto intese come semplici opinioni personali.
New York, New York (USA)
26 dicembre 1891
Los Angeles, California (USA)
7 giugno 1980
I libri che ho letto:
Tropico del cancro
(Tropic of Cancer - 1934)
Generalmente sono attratto dagli autori "maledetti" che rompono con la tradizione e stravolgono le regole, che parlano di temi scomodi e sfidano il conformismo, ma davvero non sono riuscito a "digerire" Henry Miller. Lungi da me il voler presuntuosamente stroncare un autore che viene considerato una pietra miliare nella storia della letteratura anglofona e quindi tengo a ribadire che in questa sede esprimo solo il mio personalissimo apprezzamento.
Ho letto tutto "Tropico del cancro", sicuramente trovandovi molti spunti interessanti, ma ricavandone scarso piacere, nonostante fossi animato da un inconscio desiderio di "farmelo piacere", alimentato dal carisma della figura di Henry Miller.
Personalmente trovo certi eccessi di anticonformismo, come pure l'ostentazione del sesso, fini a se stessi, pur comprendendo che all'epoca della pubblicazione (1934) potessero avere una valenza sociale e rivoluzionaria ben diversa e più significativa. Anche riconoscendo, quindi, la grande importanza storica della figura letteraria di Miller, non riesco a consigliare la lettura di questa nè di altre opere dell'autore.
Tropico del capricorno
(Tropic of Capricorn - 1939)
Per "Tropico del capricorno" di Henry Miller valgono le stesse valutazioni che ho scritto riguardo il precedente "Tropico del cancro", con l'aggravante che non sono riuscito a finirlo di leggere. Avevo acquistato i due libri insieme, senza ancora aver mai letto nulla dell'autore, perchè sicuro che avrei apprezzato un tale acclamato genio della letteratura, che anticipava molti temi della "Beat generation" a me già cara, e invece la mossa si è rivelata una leggerezza da parte mia: affaticato dalla lettura del primo libro, infatti, ho provato a cimentarmi nella lettura del secondo, ma ho dovuto abbandonare ben prima di esser giunto a metà. So che si tratta di un comportamento aborrito da molti lettori, ma la vita è troppo breve per indulgere in attività che non ci piace svolgere (a meno che non siano necessarie). Devo pertanto sconsigliare la lettura di "Tropico del capricorno", come già ho fatto con quella di "Tropico del cancro".