Lexington, Kentucky (USA)
24 agosto 1958

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Non conoscevo Chris Offutt prima che mi venisse regalato questo libro e, come con ogni autore per me nuovo, mi sono accostato alla lettura di Country Dark con la giusta dose di diffidenza che mi permettesse di mitigare l'eventuale delusione. Ma lo stile di scrittura dell'autore, asciutto ma particolareggiato, e l'ambientazione della storia, l'America rurale, mi hanno subito accolto in una atmosfera di lettura a me familiare.
E' una storia dura e a tratti spietata, quella del giovane Tucker, ex soldato che cerca il suo posto nel mondo, pronto a fare ciò che è necessario per se é per i suoi cari, con la determinazione tipica di chi non puè permettersi di seguire una morale diversa da quella del proprio istinto di sopravvivenza. E' uno schiaffo alla illusoria convinzione che l'organizzazione sociale possa davvero perseguire ed operare il bene di tutti, scongiurando i conflitti violenti che hanno da sempre contraddistinto la storia umana. Tucker rappresenta, in fondo, un prototipo primordiale dell'uomo, e la logica delle sue azioni appare semplice e lineare, per quanto disdicevole agli occhi del buonismo della civiltà. E forse, a giustificare il successo che hanno le storie con personaggi simili, c'è proprio l'inconfessabile ammirazione per quegli uomini che sanno fare cosa va fatto, al di là del giudizio morale e della possibile condanna della società.