Lake Mills, Iowa (USA)
18 febbraio 1909

Santa Fe, New Mexico (USA)
13 aprile 1993

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Mi sono spesso domandato cosa si provi ad essere un pioniere. Da un lato, immagino l'esaltazione derivata dal tracciare una strada per le generazioni a venire, la consapevolezza dell'essere parte di un momento storico in cui si è dato inizio a qualcosa di duraturo; dall'altro lato sospetto una grande frustrazione derivante dalla coscienza che l'intero arco di una vita non sarà sufficiente a vedere tutti i frutti di ciò che si sta realizzando.
Questo lunghissimo (ottocento pagine) romanzo di Wallace Stegner è riuscito a farmi percepire in modo convincente tali contrastanti emozioni, attraverso la storia di una vera dama dell'Est degli Stati Uniti, di famiglia agiata e di cultura raffinata, trascinata dal marito ingegnere nel selvaggio West, dove la civiltà stava appena cominciando ad affacciarsi tra lande sconfinate quanto aride e desolate.
"Angolo di riposo", con cui Stegner ha vinto il prestigioso premio Pulitzer nel 1972, è un romanzo impegnativo che, personalmente, ho trovato suggestivo ed istruttivo, scritto in una prosa garbata. Forse un lettore non sufficientemente motivato o interessato all'argomento potrebbe trovare "lento" lo sviluppo narrativo dell'opera e chi è abituato a narrativa d'azione potrebbe obiettare che di colpi di scena non ce ne sono poi molti, nonostante la lunghezza del libro. Ma chi cerca in ogni lettura una esperienza totalizzante, capace di rapire la nostra attenzione e di trascinare la nostra immaginazione in luoghi e tempi diversi dal nostro, non potrà, a mio avviso, non apprezzare "Angolo di riposo".