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Salinas, California (USA)
27 febbraio 1902
New York, New York (USA)
20 dicembre 1968
I libri che ho letto:
Furore
(The Grapes of Wrath - 1939)
"Furore" è un romanzo eccezionale, un capolavoro assoluto della letteratura mondiale, come dimostrano il premio Pulitzer vinto da Steinbeck proprio per "The Grapes of Wrath" (titolo originale dell'opera), per non parlare del Nobel tributato all'autore nel 1962.
E' stato il libro che mi ha fatto innamorare di Steinbeck, del quale ho successivamente letto tutte le opere pubblicate in italiano.
Scritto con uno stile che appassiona il lettore e lo tiene inchiodato alle sue pagine, "Furore" narra la storia, emblematica, di una famiglia di agricoltori privata della propria terra e della propria casa in seguito alla "Grande Depressione" che sconvolse l'economia americana negli anni '30. Intere famiglie di coltivatori persero tutto ciò che avevano, espropriate dalle banche, e vennero attirate in California con la promessa di lavoro per tutti e lauti guadagni, solo per trovare proprietari terrieri avidi e criminali che, approfittando della disperazione, giocavano al ribasso con salari assolutamente indecorosi, riducendo i lavoratori in una condizione molto simile alla schiavitù. Nella nazione più civilizzata del mondo, centinaia di migliaia di cittadini americani si trovarono improvvisamente a dover lottare per la propria sopravvivenza, spesso messi gli uni contro gli altri (duri furono gli scontri tra gli scioperanti che chiedevano condizioni più umane ed i crumiri, spesso inconsapevoli, sempre disperati) dai loro aguzzini senza scrupoli.
"Furore" è un libro che tutti dovrebbero leggere, soprattutto in un periodo storico come questo in cui i grandi poteri finanziari stanno riducendo sul lastrico le fasce più deboli della popolazione.
Non vorrei che questa mia breve dissertazione scoraggiasse chi non ha ancora letto il libro: "Furore" è un romanzo appassionante e tutt'altro che noioso, una lettura piacevole e coinvolgente, ad opera di uno degli autori più acclamati del ventesimo secolo. Leggetene le prime pagine e non riuscirete più a smettere, e magari, una volta ultimato, correrete a comperare gli altri libri di John Steinbeck, come ho fatto io.
La valle dell'eden
(East of Eden - 1952)
*recensione non ancora pubblicata*
Viaggio con Charley
(Travels with Charley: In Search of America - 1962)
*recensione non ancora pubblicata*
Pian della Tortilla
(Tortilla Flat - 1935)
*recensione non ancora pubblicata*
Al Dio Sconosciuto
(To a God Unknown - 1933)
*recensione non ancora pubblicata*
La Corriera Stravagante
(The Wayward Bus - 1947)
*recensione non ancora pubblicata*
Vicolo Cannery
(Cannery Row - 1945)
*recensione non ancora pubblicata*
La Battaglia
(In Dubious Battle - 1936)
*recensione non ancora pubblicata*
I Pascoli del Cielo
(The Pastures of Heaven - 1932)
*recensione non ancora pubblicata*
L'Inverno del Nostro Scontento
(The Winter of Our Discontent - 1961)
*recensione non ancora pubblicata*
La Luna è Tramontata
(The Moon Is Down - 1942)
*recensione non ancora pubblicata*
Quel Fantastico Giovedì
(Sweet Thursday - 1954)
*recensione non ancora pubblicata*
La Valle Lunga
(The Long Valley - 1938)
*recensione non ancora pubblicata*
Uomini e Topi
(Of Mice and Men - 1937)
*recensione non ancora pubblicata*
La Santa Rossa
(Cup of Gold - 1929)
*recensione non ancora pubblicata*
La perla
(The Pearl - 1947)
*recensione non ancora pubblicata*
L'America e gli americani e altri scritti
(America and Americans - 1966)
Ho acquistato e letto questo libro perchè mi sono appassionato all'opera di Steinbeck ed ho voluto leggere tutto ciò che è stato pubblicato in lingua italiana, ed ho scoperto quanto l'artista sia distante dall'uomo, almeno nella percezione del lettore. Di Steinbeck, infatti, ammiro non solo lo stile narrativo, ma anche la sensibilità, la profondità del suo sguardo sul mondo, la sua attenzione ai più deboli, ai reietti ed ai diseredati della società; è stato quindi vagamente distopico scoprire, in questa raccolta di articoli ed altri scritti dell'autore, un uomo a suo modo conservatore e reazionario, convinto sostenitore della guerra in vietnam e del ruolo di guida autoreferenziale degli USA rispetto al resto del mondo.
Mi sono trovato in disaccordo praticamente su tutto quello che ha scritto, ed ho deciso di non rileggere mai questo libro, per poter continuare ad amare l'opera dell'artista Steinbeck.
Il breve regno di Pipino IV
(The Short Reign of Pippin IV: A Fabrication - 1957)
*recensione non ancora pubblicata*
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