Chicago, Illinois, (USA)
12 aprile 1949

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Pur avendo già visto il film che ne è stato tratto ho voluto egualmente leggere "Presunto innocente" di Scott Turow, confidando che gli oltre vent'anni trascorsi dalla visione della pellicola avessero cancellato in me ogni ricordo della trama. Purtroppo non è stato così, e non ho potuto fare a meno di trovare vagamente familiari alcune delle vicende narrate. Nonostante ciò devo confessare che lo stile agile e perentorio di Turow si lascia apprezzare anche se già si conosce più o meno la trama.
"Presunto innocente" è il più classico dei "legal thriller" (in quarta di copertina c'è scritto che Turow è addirittura l'inventore del genere) e, come tutti i "gialli", in cui si presume che il lettore sia più impegnato a risolvere il mistero che non a godersi una buona lettura, non appartiene certo al mio genere preferito di letture. Tuttavia la qualità della prosa è apprezzabile e ritengo pertanto che il libro possa piacere anche a palati più raffinati di quello dei consumatori seriali di gialli, a patto di prenderlo per ciò che è, ovvero un buon romanzo di intrattenimento e nulla più.
Se però siete tra i consumatori seriali di gialli citati poc'anzi allora "Presunto innocente" diviene un "must" la cui qualità è evidentemente superiore a quella della media produzione di genere. La competenza in materia giuridica dell'autore rende infatti la sua opera credibile e circostanziata, conferendo al libro anche un certo valore istruttivo per coloro che fossero affascinati dal sistema giudiziario statunitense.