Il curatore di questo sito non ha nessuna qualifica o titolo in campo letterario. Le recensioni pubblicate vanno pertanto intese come semplici opinioni personali.
New Haven, Connecticut (USA)
19 ottobre 1926
Norwalk, Connecticut (USA)
5 dicembre 1962
I libri che ho letto:
L'uomo del banco dei pegni
(The Pawnbroker - 1961)
Molte cose possono portare un uomo a chiudersi in se stesso rifiutando i contatti umani che vadano al di là dello stretto necessario. Il protagonista de "L'uomo del banco dei pegni" è sopravvissuto all'olocausto nazista e il suo cuore è oppresso da un tale fardello da spingerlo a rifuggire l'approvazione degli altri. Gestisce un banco dei pegni nel più povero quartiere di New York, quella Harlem in cui le miserie dei residenti fanno da contraltare alla miseria interiore del personaggio. Proprio l'aridità del suo animo gli consente di svolgere con spietata efficienza il ruolo del prestatore senza che emotività e compassione influiscano sulla valutazione dei beni proposti dai clienti.
"L'uomo del banco dei pegni" è un romanzo drammatico, dai toni piuttosto foschi, dunque, se leggete per mero intrattenimento, questo libro non potrà allietare le vostre giornate. Vi si respirano le atmosfere care a Malamud e, facendo le debite distinzioni, a Algren e Selby jr.
La prosa di Wallant è ricercata e forse per questo motivo potrebbe apparire non cosė scorrevole ai lettori meno eruditi o motivati.
Credo che "L'uomo del banco dei pegni" sia un libro consigliabile solo ai lettori dal palato più raffinato o a coloro che leggono talmente tanto da cimentarsi con qualunque volume capiti loro.